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Home >Consigli di viaggio > Paestum, il Sito Archeologico UNESCO Patrimonio dell’Umanità
01 aprile 2021
Paestum è stato uno dei primi siti della Magna Grecia a venir riscoperto e studiato dagli eruditi europei nel 1700, e oggi è uno dei siti archeologici più importanti del mondo accogliendo circa 440.000 visitatori all’anno. I suoi templi e musei lasciano a bocca aperta, raccontando la storia di popolazioni preistoriche, greche, lucane e romane.
Il sito archeologico di Paestum si trova a circa 30km a sud dello splendido Golfo di Salerno, ed è un’area di 120 ettari gestita dal Ministero per i Beni Culturali che nel 1997 è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, insieme al Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano, al sito archeologico di Velia e alla Certosa di Padula.
Paestum fu fondata da alcuni coloni greci che venivano da Sibari, in Calabria, per rendere omaggio al Dio Poseidone. In breve tempo divenne una cittadina prospera, di grandi scambi commerciali e di navigatori, e nel corso dei secoli oltre ai magnifici templi, questi coloni magnogreci hanno costruito l’ampia agorà che ospita i resti dell’ekklesiasterion e dell’heroon.
Dopo una breve fase di dominio lucano la città venne conquistata dai romani che ne fecero una prospera colonia-stato a servizio di Roma. Alcune parti della città cambiarono volto, come l’agorà, che divenne foro.
Ai romani si deve la costruzione delle terme, delle lussuose ville patrizie e del meraviglioso anfiteatro che oggi possiamo ammirare (purtroppo diviso a metà).
1 . I templi di Paestum
2 . Tempio di Nettuno
3 . Tempio di Hera
4 . Tempio di Athena
5 . il Museo Archeologico Nazionale
6 . Come raggiungere il sito archeologico di Paestum
7 . Gli Altri siti archeologici UNESCO del Cilento
8 . Il Parco Nazionale del Cilento
9 . Il Vallo di Diano
10 . La Certosa di Padula
11 . Il sito archeologico di Veli
12 . I siti UNESCO più belli in Italia e nel mondo
Paestum è un’area enorme composta da templi, aree pubbliche e tombe (la più famosa è quella del Tuffatore, splendidamente decorata). Tra i suoi scavi e musei si possono passare intere giornate immersi in una delle testimonianze più tangibili della ricchezza e prosperità magnogreca.
Sicuramente, a colpire maggiormente l’immaginario sono sempre stati i suoi templi.
Il tempio di Nettuno è il più grande e meglio conservato di Paestum, edificato nel V secolo a.C. in pieno stile dorico classico. Ora l’attribuzione a Nettuno è dibattuta e se alcuni storici lo vorrebbero dedicato a Zeus, altri pensano sia dedicato ad Apollo.
Detto “la Basilica”, per via del suo aspetto austero, è il più antico dei Templi di Paestum, ed è appunto per questo motivo che per molti anni gli studiosi non hanno capito la sua vera natura. Ancora oggi, non è stato chiarito con certezza se il tempio sia dedicato ad Hera, anche se è molto probabile è così, essendo la dea moglie del Re dell’Olimpo e madre di tutti gli achei.
Costruito sul punto più alto della città, questo tempio è indubbiamente dedicato alla dea sapiente e guerriera più amata dai greci antichi.
Si tratta dell’evoluzione di un primo sito chiamato “Oikos” intorno al quale intorno al 500 a.C ha cominciato a svilupparsi il tempio. I romani l’hanno poi dedicato a Cerere, dea della prosperità di origine preromana a cui il popolo dell’Urbe era molto devoto.
Il Museo Archeologico Nazionale nasce dalla necessità di mostrare i primi ritrovamenti di spessore (come le Metope di Hera) al pubblico già negli anni ’30 ma è solo diversi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1952, che viene finalmente aperto al pubblico.
Il museo si snoda su tre piani, dalla sezione preistorica alla sala romana passando per il celebre Heraion alla foce del Sole, per la Necropoli di Poseidone (tra cui la splendida tomba del Tuffatore), la collezione di stele in lingua osca e le tombe lucane, tra i pochissimi reperti integri che ci sono rimasti di questo popolo italico preromano.
Proprio queste tombe e quella del Tuffatore hanno richiesto un ampliamento importante del museo nel 1968.
Il Sito Archeologico di Paestum si può raggiungere comodamente in treno o con l’auto. Dalla stazione di Paestum (linea Napoli Centrale - Reggio Calabria) il sito si raggiunge con una passeggiata di 15 minuti oppure attraverso un percorso panoramico lungo le mura lungo circa 30 minuti.
In auto, il sito archeologico si trova a 20 km dalle uscite autostradali di Eboli se si viene da Sud o di Battipaglia se si viene da nord, entrambe sono sulla A3 Salerno-Reggio Calabria.
L’aeroporto più vicino al sito archeologico di Paestum si trova a Napoli, mentre volendo viaggiare in nave, i porti più comodi sono Salerno e Napoli.
Il Cilento è una terra che si affaccia sul Mar Tirreno a sud di Napoli, abbracciando il golfo di Salerno.
Nei millenni ha visto un susseguirsi di popoli dalla preistoria fino, come si è visto parlando di Paestum, ai Romani. Nel Patrimonio Mondiale UNESCO è stata inserita un’area molto vasta che comprende una Riserva della Biosfera MAB (il Parco Nazionale del Cilento e il Vallo di Diano), i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula.
Il Parco Nazionale è una vastissima zona montuosa attraversata dai fiumi Alento e Tanagro che sfociano nel Mar Tirreno e che caratterizzano quest’area insieme alle rocce Flysch e calcaree. Il Parco Nazionale del Cilento è anche un geoparco UNESCO.
Il Vallo di Diano è una conca appenninica al confine con la Basilicata e sebbene faccia parte del Parco Nazionale del Cilento, è un’area che viene citata anche a parte per via della straordinaria bellezza paesaggistica dei suoi villaggi e per il suo aspetto di altopiano fertile, ricco di luoghi di interessi tra cui spicca la Certosa di Padula.
La Certosa di Padula è uno splendido monastero barocco la cui costruzione è stata avviata dalla famiglia Sanseverino nel 1300, donata all’Ordine dei monaci Certosini e terminata poi nel tardo 600 per volere dei monarchi di Napoli con grandi rifacimenti in stile barocco. Con le sue 350 stanze e 15.000 mq suddivisi tra le zone di lavoro e le abitazioni dei monaci, questa è una delle Certose più imponenti d’Europa, e vale davvero una visita.
Il sito archeologico di Velia è più circoscritto e meno ricco di templi e rovine monumentali, ma l’antica città di Elea/Velia vanta la maternità dei grandi filosofi Parmenide e Zenone della scuola eleatica.
Rimangono ad oggi da visitare i tre quartieri, tracce dell’acropoli e la Porta Rosa, il più antico arco a sesto d’Italia.
In un certo senso, UNESCO è sinonimo di meraviglia, è uso comune infatti, prima di organizzare l’itinerario della propria vacanza, informarsi su dove sono posizionati i siti “Patrimonio dell’Umanità”. Per aiutarvi nella vostra ricerca, abbiamo realizzato qualche utile guida di viaggio:
Davide Rossi
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