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Home >Consigli di viaggio > I più importanti siti Unesco in Egitto
18 maggio 2020
Visitare l'Egitto è un’esperienza unica, quasi magica: questa terra dalla storia millenaria conquista con la sua atmosfera mistica in bilico tra presente e passato, suggestivi paesaggi desertici, splendidi templi adagiati sulle sponde del Nilo ed eccezionali località balneari. Un posto d'eccezione, quando si parla di Egitto, è riservato ai suoi siti archeologici, testimonianze storiche uniche al mondo: oltre alle maestose Piramidi, la terra dei faraoni è disseminata di innumerevoli tesori dal fascino immortale, monumenti e simboli della grandezza di questa terra.
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Complice il loro significato e l’antichissima tradizione millenaria della civiltà egizia, molti di questi rientrano oggi nella lista dei siti UNESCO dichiarati Patrimonio Mondiale dell’umanità.
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I 10 Stati con più siti UNESCO (Patrimonio dell’Umanità)
1 . Abu Mena
2 . L’antica Tebe e la sua necropoli
3 . Il Centro storico del Cairo
4 . Menfi: la necropoli e la piana delle piramidi da Giza a Dahshur
5 . I monumenti Nubiani da Abu Simbel a Philae
6 . Il Monastero di Santa Caterina
7 . La Valle delle Balene (Wadi al-Hitan)
Le rovine dell'antica città cristiana di Abu Mena, a sud est di Alessandria, sono presenti nell'elenco UNESCO dal 1979. Costruita sulla tomba del martire San Mena d'Egitto, la città comprende diversi edifici pubblici nonché una grande basilica, un battistero e un monastero.
Gli scavi archeologici hanno datato la costruzione alla metà del IV secolo e nonostante oggi ne rimangano solo pochi resti, le fondamenta delle costruzioni più importanti di questo luogo di pellegrinaggio nell'antico Egitto sono ancora riconoscibili e ricolme di spiritualità.
Il sito archeologico dell'antica città di Tebe, ex capitale dell'Egitto e città del Dio Amon, è stato proclamato Patrimonio dell’Umanità UNESCO a partire dal 1979, assieme alla necropoli annessa.
Quest’area, che comprende entrambe le rive del Nilo (quella occidentale e quella orientale), custodisce resti di importanti templi ed edifici, nonché la preziosa area della necropoli di Tebe ricca di complessi funerari e religiosi.
In particolare, nella necropoli situata sulla riva occidentale si trovano le celebri aree di sepoltura della Valle dei Re e della Valle delle Regine. L’area dell’antica Tebe, nella zona orientale, comprende invece il Grande Tempio di Amon e il Tempio di Luxor.
Il centro storico del Cairo, capitale dell’Egitto sulle sponde del Nilo, è anch’essa patrimonio UNESCO dal 1979 poiché rappresenta una delle più antiche città islamiche del mondo. Quest’area, nota anche con il nome de “Il Cairo islamico”, è stata fondata nel X secolo e divenne il nuovo centro del mondo islamico, vivendo la propria età dell’oro nel XIV secolo.
L’area originariamente fortificata è molto estesa, ancora abitata, e caratterizzata dalla presenza di innumerevoli moschee, madrase, hammam, fontane, ma anche tombe, magioni e fortificazioni.
L’area protetta di Menfi, ex capitale dell’antico regno d’Egitto e inserita dal 1979 nell’elenco UNESCO, è una zona vasta e ricca di meraviglie che si trova a circa 20 km a sud del Cairo, sulla riva occidentale del fiume Nilo.
L’intera zona protetta presenta alcuni dei più celebri monumenti funerari egiziani, tra cui templi, tombe rupestri e piramidi. In particolare, in questa zona rientrano la Necropoli di Giza, con le famose Piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, assieme alla Sfinge, ma anche la località di Dahshur con una delle necropoli meglio conservate e i resti della più antica diga al mondo.
Tra Giza e Dashur si trova anche la zona di Saqqara, che fu necropoli della città di Menfi.
Il sito dei monumenti nubiani, da Abu Simbel a Philae, è dal 1979 nella lista dei Patrimoni UNESCO. Si tratta di un’area che comprende celebri opere che si trovavano nell’antica regione della Nubia e che sono state riallocate a causa del rischio inondazione dovuto alle acque del Nilo e alla costruzione della diga di Assuan.
La campagna internazionale di salvataggio messa in atto dall’UNESCO dal 1960 al 1980 ha poi ispirato la firma della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità del novembre 1972.
I monumenti nubiani comprendono il tempio rupestre di Ramses II ad Abu Simbel, che oggi si trova sulle rive del lago artificiale di Nasser, e il tempio di Iside, originariamente presente nell’isola di Philae, e oggi trasferito nella vicina isola di Agilkia.
Il monastero ortodosso di Santa Caterina sorge nella regione del Sinai, alle pendici del monte Horeb, nell’area dove, secondo l’Antico Testamento, Mosè ricevette la Tavole della Legge.
Risalente al VI secolo e dedicato a santa Caterina d'Alessandria, rappresenta il più antico monastero cristiano ancora esistente e attivo: un luogo sacro per le tre maggiori religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo e Islam).
La struttura, circondata da una cinta muraria, copre un’area di circa settemila metri quadrati e custodisce opere d’arte inestimabili come mosaici, paramenti religiosi, reliquiari, affreschi, icone e, dopo quella della Biblioteca Vaticana, la seconda più vasta raccolta di codici e manoscritti antichi al mondo.
Il monastero ortodosso di Santa Caterina è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2002.
La Valle delle balene (Wādī al-Ḥītān) si trova nel deserto occidentale dell’Egitto, a circa 150 km a sud ovest del Cairo. Si tratta di un sito paleontologico inserito dal 2005 nell’elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
L’area protetta custodisce centinaia di resti fossili degli archeoceti, antenati delle odierne balene, che vissero durante l'epoca geologica dell'Eocene. Si tratta di un luogo importante a livello mondiale in quanto testimonia il percorso evolutivo dei cetacei che, da animali inizialmente terrestri, sono divenuti i mammiferi d'alto mare che oggi conosciamo come balene.
Giorgia Alto
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