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07 marzo 2022
Il fiorire degli alberi di ciliegio, la scarsità delle piogge e la devozione quasi maniacale dei giapponesi nei confronti delle festività primaverili, fanno di questa stagione il periodo migliore per visitare il Giappone.
Infatti, se è vero che la bella stagione è attesa un po’ ovunque, è vero anche che il Paese del Sol Levante sa accoglierla davvero in grande stile.
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Qui la primavera è celebrata con feste e tradizioni lunghe mille anni che si protraggono per ben una settimana, a cominciare dallo Shunbun No Hi, la festa nazionale di inizio stagione.
Curiosi di saperne di più?
Ecco che cosa significa vivere la primavera in Giappone.
Leggi anche:
1 . Il Clima in Giappone a Primavera
2 . Hanami: la fioritura dei ciliegi
3 . La festa per Hana Matsuri
4 . Sciare a Hokkaido
5 . Gli eventi da non perdere
6 . Festa dello Shunbun No Hi
7 . Festival di Omizutori, Nara
8 . Festival di Higashiyama Hanatouro, Kyoto
9 . Festival di Fuji Shibazakura, Motosu
L’arcipelago nipponico è famoso per la straordinaria varietà climatica della sua terra.
L’inverno al nord è quasi sempre gelido, più mite nelle regioni centrali e pressoché inesistente al sud, dove domina un clima quasi tropicale.
Ciò che accomuna tutte le regioni, però, è senza dubbio la pioggia estiva: una compagna inseparabile e alla lunga piuttosto fastidiosa.
Estiva, appunto: perché in primavera le piogge - per fortuna – scarseggiano, e un po’ ovunque si può godere di giornate soleggiate e miti.
La primavera in Giappone va da fine marzo a metà giugno: periodo che può presentare, soprattutto all’inizio, temperature instabili ma mai anomale, come invece, spesso, capita in Europa.
Come accennato, trattandosi di un territorio molto eterogeneo, è possibile che la primavera sia più fresca e tarda a nord del Paese, mentre è molto più calda nelle sue regioni meridionali.
Se state pensando di visitare il Giappone in primavera, quindi, vi suggeriamo di dare un’occhiata prima alle condizioni metereologiche della città che desiderate visitare, così da programmare il vostro viaggio nel periodo più opportuno.
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Chi ha avuto il privilegio di assistere all’Hanami, racconta di essersi sentito come in una bolla, sospeso in un tempo rarefatto e improvvisamente lento, speciale.
Con questo termine ci si riferisce alla contemplazione dei sakura, gli alberi di ciliegio, che fioriscono in primavera. Un tempo era un rito esclusivo, destinato ai ceti più abbienti della società nipponica che si riunivano attorno ai sakura sorseggiando sake e discorrendo di questioni politiche.
Oggi l'Hanami è un’usanza, anzi una vera e propria festa, che accomuna tutti gli abitanti del Giappone, a prescindere dal ceto di appartenenza.
Ci si dà appuntamento ai piedi degli alberi di ciliegio, spesso organizzando sostanziosi picnic. Si mangia insieme, si chiacchiera, ma soprattutto ci si mette in contemplazione della natura che rinasce.
L’Hanami, però, non è solo gioiosa celebrazione della natura in trasformazione: è anche riflessione sulla caducità della vita. Esattamente come accade per la fioritura dei sakura, spettacolare, ma breve, così la vita degli uomini è destinata a finire.
In questo senso, i petali dei fiori somigliano proprio agli uomini, anzi, stando alla tradizione giapponese, ai Samurai, la cui vita è intensa e magnifica, ma non infinita.
Quando poter ammirare gli alberi di ciliegio in fiore, dipende dalla latitudine: già a fine marzo nelle regioni del sud, mentre occorre aspettare metà aprile per il nord.
Per quanto riguarda dove trovarli, invece, la città di Tokyo e quella di Hirosaki sono tra le più gettonate, assieme al Parco Maruyama a Kyoto.
Leggi anche “Cosa sapere sull’Hanami, la fioritura dei ciliegi in Giappone”.
Un’altra festa molto sentita tra i giapponesi è Hana Matsuri, la “festa dei fiori”. Si tratta di una festa comune a tutto il Sud-est asiatico che cade in giorni differenti, mentre in Giappone ha una data fissa: l’8 aprile.
A colpo d’occhio, sembrerebbe una festa primaverile come l’Hanami, ma in realtà Hana Matsuri affonda le sue radici nella religione buddhista, anzi: si può dire che è una festa buddhista a tutti gli effetti.
Collegata al Venek, antico rito che celebrava le tre età principali della vita del Buddha (nascita, illuminazione e morte), la festa dei fiori coincide con il compleanno del Buddha e solo in Giappone è conosciuta con questo nome.
Infatti, è credenza popolare che in questo giorno i fiori sboccino per celebrare proprio il Buddha, spiritualmente sempre presente fra gli uomini. Quello che si fa, allora, è decorare templi e altari con fiori colorati di ogni tipo, soprattutto rose, accendere candele, organizzare cortei e processioni.
Un’occasione di festa, ma anche di meditazione sugli insegnamenti che il Buddha ha lasciato agli uomini.
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Hokkaido, l’isola più a nord dell’arcipelago nipponico, è stata “scoperta” come meta invernale soltanto negli ultimi dieci anni. Qui le temperature sono spesso sotto lo zero e i lunghi inverni regalano abbondanti nevicate, molto apprezzate da sportivi e soprattutto da sciatori.
Sì, perché sciare a Hokkaido può rivelarsi un’esperienza indimenticabile. Non solo per le ampie piste da sci che può offrire, ma anche per la leggerissima neve, non a caso paragonata più volte alla polvere.
Sull’isola di Hokkaido il rischio di capitare in una valanga è fra i più bassi del mondo, e tutto grazie al suo territorio vulcanico. Infatti, le lievi pendenze dei vulcani rendono le valanghe una realtà molto improbabile, aspetto da non trascurare se si intende concedersi un’avventurosa vacanza all’insegna del divertimento.
Come si è visto, la primavera in Giappone può rivelarsi la stagione perfetta per il viaggio perfetto. Accanto all’Hanami e alla festa per Hana Matsuri, ecco quali sono gli eventi da non perdere:
La Festa dello Shunbun No Hi è la festa del solstizio di primavera (20 o 21 marzo).
I Giapponesi celebrano la bella stagione adornando i templi e le tombe dei propri cari con fiori freschi e profumati, offrendo cibo e doni ai più bisognosi.
Si tratta della festa che precede l’Hanami.
Il Festival di Omizutori, a Nara, è senza dubbio la festa più spettacolare del Giappone.
Si tiene nella città di Nara, un tempo capitale del Giappone, e anche questa festa è legata all’inizio della primavera.
Durante l’evento, il fuoco, assieme all’acqua benedetta dai monaci, ha il preciso scopo di purificare le anime dei fedeli.
Festival di Higashiyama Hanatouro, a Kyoto: è il festival più atteso della città, celebrato ogni anno nella seconda metà di marzo.
Il quartiere di Higashiyama, a Kyoto, si illumina per un’intera settimana con candele e lanterne che collegano il tempio Tempio Shoren-in al Tempio Kiyomizu-dera.
Durante la passeggiata, è possibile ammirare opere d’arte, composizioni floreali e danze tradizionali giapponesi, circondati da meravigliose lanterne colorate.
Il Festival di Fuji Shibazakura, a Motosu, si celebra tra inizio aprile a fine maggio, nella regione dei Cinque Laghi a Motosu.
Questa festa sancisce il passaggio dalla fioritura dei sakura alla fioritura del “shibazakura” o muschio rosa, spettacolo della natura ammirato per tradizione sotto il monte Fuji.
Leggi anche “Cosa vedere in Giappone”.
Giorgia Alto
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