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Home >Consigli di viaggio > Brexit e turismo: quali saranno le conseguenze per i viaggi in Gran Bretagna?
29 giugno 2016
Dopo il referendum sulla Brexit avvenuto il 23 giugno, anche il mondo del turismo si prepara ad affrontare l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Secondo uno studio realizzato dalla società STR Global, compagnia specializzata nelle ricerche di mercato per il settore dei viaggi, la Brexit spingerà la crescita del turismo internazionale grazie alla svalutazione della sterlina.
Per quel che riguarda il mondo dei viaggi, l’aumento dei turisti provenienti dai Paesi della Comunità Europea non sarà di certo l’unico effetto. Vediamo allora punto per punto cosa cambia per i viaggi nel Regno Unito e quali saranno le possibili conseguenze a seguito di questo referendum epocale.
1 . Basterà la carta d’identità nell’era post Brexit?
2 . Compagnie low cost e diritti di volo: cambieranno le tariffe?
3 . Assicurazione sanitaria o Tessera Europea nel post Brexit?
4 . Cambio più favorevole?
5 . Roaming: cosa cambia?
Nei prossimi due anni, tempo previsto per le dovute negoziazioni, la carta di identità sarà ancora valida per l’espatrio. Sempre che il Parlamento approvi il risultato scaturito dalla volontà popolare e solo al termine di questo periodo, sarà necessario viaggiare con il passaporto. Va anche ricordato che il Regno Unito non rientra nei Paesi aderenti allo spazio Schengen, nonostante garantisca libertà assoluta di movimento per tutti i cittadini dell’Unione Europea. Chi arriva negli aeroporti londinesi di Gatwick, Heathrow o Stansted, ha sempre l’obbligo però di mostrare il passaporto o carta d’identità alla frontiera diversamente dai Paesi che invece fanno parte dell’accordo Schengen. La Brexit non cambierà questa regola, ma non è chiaro ancora se un cittadino dell’Unione Europea avrà bisogno di un permesso rilasciato da un immigration officer. I politici e tecnici del Ministero degli Interni britannico avranno molto da discutere su come limitare eventuali drastici cambiamenti che potrebbero avere conseguenze negative sull’andamento del turismo per i viaggi in Gran Bretagna.
Fino ad ora siamo stati abituati troppo bene ai voli low cost: dobbiamo ringraziare la Brexit, se diremo addio al lusso e alla comodità di volare a prezzi più convenienti. Sono previsti infatti dei rincari sulle tariffe aeree per arginare l’effetto dei costi più alti per ricambi e carburante. Le norme che regolano il traffico aereo dovranno essere discusse nuovamente e le compagnie low cost potrebbero diminuire gli investimenti negli scali britannici, generando un incremento sui prezzi dei biglietti. EasyJet ha già sottolineato la necessità per il Regno Unito di rimanere nel mercato unico europeo dell’aviazione, data l’importanza per i consumatori e per gli interscambi commerciali. Anche gli accordi "open sky" per i voli tra Regno Unito e Nord America dovranno essere rivisti alla luce dell’uscita dallo spazio unico europeo. Il turismo basato sulle prenotazioni low cost sarà forse il settore che più risentirà dell’impatto Brexit.
Per chi viaggia nel Regno Unito nei prossimi due anni può ancora usufruire dei servizi offerti dalla Tessera Europea di Assicurazione Malattia, anche se l’acquisto di un’assicurazione viaggio è sempre raccomandabile per l’offerta di una copertura sanitaria più completa, inclusiva - ad esempio- del servizio di rimpatrio. Il futuro dell’assistenza sanitaria per i viaggi in Gran Bretagna nel dopo Brexit potrà cambiare alla luce degli accordi bilaterali tra Italia e Regno Unito. La speranza è che le spese dell’assistenza medica non sfiorino i costi del servizio sanitario americano.
Dopo anni di dominazione della sterlina, i turisti potranno gioire della sua svalutazione: chi abitualmente viaggia dal Continente a Londra per la stagione dei saldi potrà fare affari d’oro visto il rafforzamento della moneta comunitaria. I saldi a Londra sono iniziati da poco: è il momento di approfittare e invadere la capitale britannica insieme a tutti gli studenti italiani che ogni estate affollano gli angoli di Piccadilly Circus e Trafalgar Square.
L’effetto Brexit sul turismo per i viaggi in Gran Bretagna si avvertirà anche sulle tariffe di roaming che dovranno essere ridiscusse nell’epoca post Brexit. Il rischio è che le compagnie telefoniche pretenderanno di mettere sul mercato tariffe a loro più favorevoli nel caso in cui il Governo britannico non imponga la sua autorevolezza sul tavolo delle trattative.
Chi va in vacanza questa estate nell’isola britannica, guarderà Londra e le altre città del Regno Unito con occhi diversi? Prima che le negoziazioni si concludano, la Gran Bretagna è ancora ufficialmente nell’Unione Europea e potrà ancora offrire servizi gratuiti di assistenza sanitaria. In un clima di significativa indecisione, ciò che è certo è che non cambierà nulla nel prossimo futuro: gli esperti del turismo specializzato nelle vacanze studio in Gran Bretagna possono dormire sonni tranquilli perchè da oggi a due anni, le mete inglesi più conosciute come Londra, Cambridge e Oxford, ma anche quelle meno popolari come Manchester e Leeds, saranno pur sempre affollate dai gruppi di studenti italiani.
Leggi anche Vacanze studio: le mete preferite dai nostri studenti e Vacanze studio: tante idee per viaggiare dalla fiera “Study in the UK”
Benedetta Gallo
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