
Uno studio IPSOS ha stimato che ogni anno oltre 1,5 milioni di italiani sceglie di impiegare le proprie vacanze per approfondire la conoscenza di una lingua straniera.
Si tratta in larga misura di ragazzi fra gli 11 e i 16 anni, per la maggior parte interessati a migliorare il proprio Inglese. Mete privilegiate l'Inghilterra e l'Irlanda, sebbene anche Malta, più vicina ed economica, accolga flussi sostenuti; più costose, e per questo meno frequentate, mete come gli Stati Uniti, penalizzati anche dai più impegnativi adempimenti burocratici.
Ben oltre la metà degli studenti, infatti, sceglie di trascorrere il soggiorno all'estero, della durata media di 15 giorni, presso strutture appositamente attrezzate, sebbene risulti ancora molto frequente la scelta di soggiornare presso una famiglia locale. Tale soluzione presenta l'ulteriore vantaggio di porre gli studenti a diretto e "forzato" contatto con i locali, costringendoli a ricorrere alla lingua straniera anche per le necessità quotidiane.
Il costo medio di una vacanza studio all'estero è compreso fra i 1500 e i 2200 euro, comprensivi del volo, del vitto e dell'alloggio: non sorprende, pertanto, che fioriscano i finanziamenti dedicati espressamente a questo genere di viaggio, a testimonianza del fatto che le famiglie italiane accettano di buon grado un sacrificio economico allo scopo di arricchire la formazione dei figli.
I rischi. Un dettagliato report del governo maltese (le vacanze studio rappresentano una quota cospicua del PIL dell'isola) sottolineano i rischi potenziali ai quali sono esposti gli studenti, soprattutto nel caso in cui essi siano adolescenti. I problemi registrati, infatti, sono numerosi e vanno dall'inadeguatezza delle strutture ricettive a più gravi questioni, come il rischio di incidenti e problemi sanitari. Significativo è l'invito a scegliere tour operator qualificati e referenziati, affinché il soggiorno garantisca i migliori risultati senza rischi e pericoli.
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