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Scippo: definizione e significato

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Il termine scippo viene utilizzato per descrivere una forma di furto aggravato, dove la figura del ladro si appropria della cosa altrui attuando una sottrazione “rapida”.

La parola scippo deriva da scippare, che significa strappare con violenza.

Ed è esattamente in questo modo che avviene lo scippo: l’oggetto viene strappato rapidamente, senza dare il tempo al danneggiato di reagire o difendersi.

Nella maggior parte dei casi, lo scippo avviene in un luogo pubblico e l’oggetto del furto è spesso portato sotto il braccio o in mano.

Un esempio tipico è quello che riguarda il furto della borsa, che viene strappata dalle mani di chi cammina in modo estremamente veloce. 

Lo scippo potrebbe essere seguito da una minaccia, attraverso la quale il ladro prova ad evitare provvedimenti. In questo caso, la pena prevista per il reato tende ad aumentare.

Così come il furto, lo scippo rientra tra le azioni illegali punite dal Codice Penale.

In particolare, la legge prevede la reclusione o il versamento di un risarcimento (talvolta entrambi).

Chi subisce lo scippo è tenuto a denunciare l’avvenimento alle forze dell’ordine, che inizieranno un’azione di ricerca del colpevole e proveranno a riportare indietro l’oggetto perduto.

La pena prevista per lo scippo varia in relazione a diversi fattori, al valore dell’oggetto sottratto, ai danni causati alla persona coinvolta, e così via.

Il legislatore ha il compito di analizzare i fatti e stabilire una pena adeguata e adatta alla situazione.

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Differenza tra scippo, furto e rapina

Scippo, furto e rapina vengono regolati e puniti da leggi diverse e da provvedimenti diversi.

Nonostante tutte e tre le azioni prevedano la sottrazione illecita della cosa mobile altrui, esistono delle differenze fondamentali (che causano le pene diverse).

Il furto avviene senza l’utilizzo di violenza o minaccia.

Il danneggiato subisce solo un danno patrimoniale - sottrazione di un bene - ma non un danno fisico. Nello scippo, invece, viene registrata la presenza di violenza.

L’atto dello “strappare” è di per sé un atto violento, anche se la minaccia è applicata più all’oggetto in sé che alla persona.

Questa piccola differenza porta alla successiva distinzione tra scippo e rapina.

La rapina prevede la presenza di violenza o minaccia, applicata per convincere la persona a liberarsi dei propri beni. 

L’intimidazione è rivolta direttamente al rapinato, che può risentire di danni morali e fisici.

Non a caso, si parla spesso di “rapina a mano armata”, quando il rapinatore porta con sé un'arma per minacciare la seconda persona coinvolta.

Quindi, sia scippo che rapina prevedono la violenza.

Tuttavia, si distinguono perché la minaccia dello scippo è rivolta all’oggetto della sottrazione e la minaccia della rapina è rivolta alla persona.

Allo stesso tempo, le due azioni si differenziano per le modalità di funzionamento.

Lo scippo è sempre rapido, e prevede la sottrazione tramite strappamento.

La rapina può invece svilupparsi in un periodo di tempo prolungato, senza la presenza di nessuna azione di strappamento. 

Siccome le tre azioni si differenziano tra loro, il legislatore ha deciso di associare ad ognuna una pena differente.

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