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Degenza: definizione e significato

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La parola degenza indica il periodo di tempo trascorso da un paziente in un luogo di cura come un ospedale.

I degenti, infatti, sono i ricoverati, costretti a letto dopo un’operazione o per una malattia.

La parola degenza deriva appunto da “degente” che, a sua volta, viene dal latino degens che è il participio presente del verbo degere, che significa “trascorrere” o anche “passare la vita”.

Questo termine ha cominciato a diffondersi nell’Ottocento, ma prima aveva un significato molto più ampio.

All’epoca, infatti, i degenti erano anche gli abitanti di un villaggio o i carcerati o anche, in generale, tutti coloro che trascorrevano la vita o un determinato periodo di tempo in un luogo, un luogo qualsiasi, anche le aule scolastiche.

Con il tempo, poi, l’uso di questa parola si è molto ristretto e di conseguenza anche il suo significato, fino ad arrivare all’accezione attuale secondo cui i degenti sono solo coloro che trascorrono un determinato periodo di tempo nelle mura ospedaliere o nelle case di cura.

Il periodo di degenza in ospedale, lungo o breve che sia, prevede un minimo di organizzazione, a cominciare da ciò che è necessario portare con sé.

La cosa principale sono sicuramente i documenti e in particolare:

  • Carta di identità
  • Tessera sanitaria
  • Copie di eventuali esami o accertamenti precedentemente eseguiti
  • Impegnativa del ricovero
  • Elenco completo dei farmaci che si assumono o che si sono assunti

Ci sono poi gli effetti personali e tutto ciò relativo all’igiene personale, come:

  • Cambi di biancheria intima
  • Un pigiama ampio e con bottoni
  • Una vestaglia
  • Pantofole (preferibilmente antiscivolo)
  • Asciugamani
  • Saponi (intimi, disinfettanti ecc.)
  • Spazzolino
  • Dentifricio
  • Deodorante
  • Caricatori di telefoni ed eventualmente computer
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