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Home >Consigli di viaggio > Camini delle fate in Cappadocia, Turchia, la guida di viaggio
14 luglio 2021
Anni di intemperie e accumuli di materiale vulcanico hanno dato origine ai “Camini delle Fate” in Cappadocia, affascinanti pinnacoli rocciosi in tufo che sfidano qualsiasi forza della natura.
Proprio come un vero camino, anche queste formazioni di roccia sono più larghe alla base e più ristrette in alto, e terminano con il caratteristico “Cappello a punta”.
Si chiamano Camini delle Fate perché, secondo la leggenda, un tempo erano abitati da creature fatate piccole e misteriose.
Nonostante si tratti di una semplice storia raccontata ai bambini, la leggenda continua ad affascinare i turisti, che si lasciano trasportare dalla magia del posto.
1 . Dove si trovano i camini delle fate
2 . Viaggiare sicuri in Turchia
3 . Come si formano i camini delle fate
4 . Cosa vedere in Cappadocia
5 . La Valle di Goreme
6 . Derinkuyu, la città sotterranea
7 . La Valle di Zelve
8 . La Valle di Çatalkaya
9 . I Camini delle Fate in Italia
10 . Piramidi di Zone, Lago d’Iseo (Brescia)
11 . Torri delle Frane, Bolzano (Trentino Alto Adige)
12 . Lame Rosse, Marche
13 . Fungo di Piana, Liguria
Per visitare i bellissimi Camini delle Fate bisogna recarsi in Turchia, nella regione della Cappadocia, nella penisola dell’Anatolia.
I pinnacoli si trovano su un altopiano, a circa 1100 metri d’altezza, ed occupano lo spazio di terra compreso tra Nevsehir, Urgup e Avanos.
Leggi anche “Quando andare in Cappadocia: il periodo migliore per un viaggio”.
Raggiungerli potrebbe sembrare complesso, ma in realtà non è poi così difficile.
Tantissime guide turistiche sono disposte ad accompagnare i visitatori da Cappadocia fino al luogo in cui si trovano i camini, mostrandogli le costruzioni e spiegandogli la storia che si nasconde dietro la loro formazione.
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Se avete deciso di organizzare un viaggio in Turchia, prima di organizzare una vacanza, così come prima di partire, bisogna consultare il sito della Farnesina “Viaggiare Sicuri”.
Oggi più che mai, sono tanti gli imprevisti che potrebbero rendere più pericolosa la vostra vacanza.
All’interno del sito del Ministero degli Affari Esteri, troverete informazioni riguardanti anche l’assistenza medica, considerata “Soddisfacente” quella pubblica, ma con delle carenze, mentre l’assistenza offerta dalle cliniche private è nettamente superiore.
Per far fronte ad eventuali emergenze mediche, è considerato utile sottoscrivere una polizza che preveda
Tutte queste coperture, e molte altre ancora, sono previste dalle polizze viaggio Columbus. Leggi anche “Assicurazione Sanitaria di Viaggio per la Turchia”.
I Camini delle Fate devono la loro formazione a due vulcani ormai inattivi: Erciyes e Hasan.
Le eruzioni si sono susseguite nel corso degli anni (circa 30 milioni di anni), portando alla continua stratificazione lavica.
L’insieme di lava e cenere ha generato i camini delle fate, modellati grazie all’azione continua e lenta delle piogge. Proprio l’acqua ha permesso di modellare la terra intorno alla roccia, creando forme insolite e paesaggi assolutamente unici.
Il materiale che costituisce i camini è il tufo, estremamente friabile e soggetto a continui mutamenti.
Secondo gli storici, le antiche popolazioni eremite si rifugiarono all’interno della roccia, sfruttando il tufo per costruire le proprie dimore.
La Cappadocia è costellata dalle testimonianze del passaggio delle antiche popolazioni, che hanno costruito intere città con l’aiuto della roccia.
Girando intorno ai camini è possibile visitare la Valle di Goreme, che è stata attualmente trasformata in un parco nazionale.
All’interno della Valle sono conservate più di 30 chiese, che ancora portano i segni degli straordinari affreschi bizantini, capaci di colpire chiunque con la loro bellezza. Le chiese sono state costruite ricavando spazi direttamente dal tufo, disegnando sulle pareti immagini che riprendono scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.
In particolare, grande importanza viene data alla vita di Cristo e dei Santi, raffigurati in diversi affreschi.
Ci sono poi intere città sotterranee, come Derinkuyu (letteralmente pozzo profondo), dove abitazioni e strade si muovono sotto il livello del suolo, a diversi metri di profondità.
Visitarle offre la possibilità di sperimentare in prima persona lo stile di vita delle popolazioni del tempo, completamente assorbite dalla presenza della roccia.
Proseguendo, va citata anche la Valle di Zelve, una delle più caratteristiche della zona. Questo antico rifugio monastico è ormai puntellato da grotte e caverne, dove si alternano stanze e spazi aperti.
Nelle zone più illuminate è possibile scorgere gli affreschi, che rendono la visita ancora più speciale.
Infine, potrebbe essere interessante visitare la Valle di Çatalkaya, dove troverete nuovamente i pinnacoli di roccia dei camini. In questo caso, la forma cambia leggermente e la punta riprende l’immagine di un fungo dalla testa arrotondata.
Leggi anche: Tutti i siti UNESCO della Turchia
Per chi non vuole allontanarsi dall’Italia, esistono spazi molto simili ai Camini delle Fate anche nella nostra Penisola, basta solo sapere dove cercare.
Una prima alternativa si incontra a pochi metri dal Lago d’Iseo (Brescia), e prende il nome di “Piramidi di Zone”. Gli abitanti del luogo le chiamano anche Fate di pietra, sempre in riferimento alla loro forma conica che ricorda i cappelli delle creature fatate.
I Camini sono in realtà i resti di un antico ghiacciaio, che un tempo ricopriva tutta la conca del lago.
Dopo Brescia si passa a Bolzano, nella regione del Trentino Alto Adige. Qui è possibile osservare le alte “Torri delle Frane”, anch’esse derivanti da ghiacciai ormai sciolti. La forma riprende esattamente quella dei Camini delle Fate, abbastanza alta con chiusura a cappello. Sempre in Trentino si incontra la Val di Cembra, circondata da alte piramidi che ricordano i Camini sia per forma che per dimensioni.
Nelle Marche, invece, si trovano le cosiddette “Lame Rosse”, alte costruzioni rocciose caratterizzate da un color rosso brillante legato alla presenza della sabbia.
Infine, in Liguria è conservata l’imponente figura del “Fungo di Piana”, che ricorda le rocce di tufo della Valle di Çatalkaya.
Giovanna Lucchi
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